Il governo impugna la legge direttori generali a rischio

Vizi di incostituzionalità per la norma sulla nomina dei vertici Asl

lunedì 18 giugno 2018

Nuovo Quotidiano Puglia (Lecce)

 Quando, lo scorso aprile, la nuova legge per la nomina dei direttori generali delle Asl fu approvata dal Consiglio regionale, alcune voci di dissenso si alzarono persino dai bandii della maggioranza di centrosinistra. Adesso, è il Consiglio dei ministri a ritenere quella norma incostituzionale, tanto da aver deciso di impugnarla su proposta del ministro per gli affari regionali e le autonomie Erika Stefani. Si tratta del primo "scontro" istituzionale tra il governo giallo-verde e quello regionale di Michele Emiliano. Motivo dell'impugnazione? "In quanto - si legge - nel disciplinale i casi di vacanza dell'ufficio di direttore generale delle aziende ed enti del servizio sanitario regionale, si pone in contrasto con i principi fondamentali in materia di tutela della salute di cui ali'articolo 117. terzo comma, della Costituzione, violando altresì i principi di ragionevolezza, di adeguatezza e di buon andamento dell'amministrazione di cui agli articoli 3 e 97 della Costituzione". L'Esecutivo targato M5S-Lega ritiene che la Regione Puglia abbia sconfinato nei propri spazi, concedendo anche troppa discrezionalità alla giunta regionale sulla scelta dei manager delle aziende sanitarie. Cosa prevede la norma pugliese approvata lo scorso aprile? Tra le altre co- se, che i direttori generali delle aziende sanitarie dovranno essere scelti esclusivamente tra i soggetti inseriti nell'elenco nazionale degli idonei istituito dal ministero della salute. La valutazione dei candidati dovrà essere fatta gratuitamente da una commissione di tre esperti nominata con decreto del presidente della Regione in rappresentanza dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari (Agenas), dell'Istituto superiore di sanità (Iss) e della stessa Regione. Non è più previsto il parere della Conferenza dei sindaci La commissione, effettuata la valutazione, propone poi al presidente della Regione una rosa di candidati, corredata dai relativi curricula, unitamente ai verbali contenenti gli esiti della valutazione. Infine, "la giunta regionale designa quale direttore generale colui che, tra i candidati inseriti nella rosa proposta dalla commissione di esperti, presenti i requisiti maggiormente coerenti con le caratteristiche dell'incarico da ricoprire". Contro questa legge si scagliarono anche alcuni consiglieri di centrosinistra, come l'ex assessore Gianni Liviano, e Cosimo Borraccine «Ho votato contro - spiegò ad aprile Borraccino - perché quanto contenuto nel comma 7 dell'articolo 2 è molto evanescente, sembra un'opera- zione gattopardesca nella quale si annuncia il cambiamento ma invece tutto resta sostanzialmente immutato. Si cambia per non cambiare nulla, nonostante da tantissimi anni si continua a sbagliare su questa spinosa vicenda. In pratica si annuncia il rifiuto di controllo della politica sulla sanità invece con l'approvazione del citato comma 7 di fatto si è scelto di mantenere nelle mani della Giunta regionale il grosso delle prerogative di nomina dei direttore generali, poiché dopo la scelta della commissione valutatrice. E tocca alla giunta decidere il nome del direttore generale». Anche Liviano espresse lo stesso concetto: «Non sono d'accordo - spiegò - sul fatto che la legge deleghi al presidente della Regione la nomina dei direttori generali delle Asl e dei dei direttore generale deUTrccs pubblico. Mi pare eccessivo il potere di decisione conferito al presidente e alla Giunta in assenza di oggettivi criteri di valutazione del merito al riparo dal rischio di un asservimento al potere politico che eccede il corretto instaurarsi di un rapporto fiduciario». Quali potrebbero essere le ripercussioni in caso di accoglimento dell'impugnazione del governo nazionale? Teoricamente, tutti i direttori generali nominati con questa legge, nel caso dovesse essere considerata incostituzionale, dovrebbero lasciare il loro posto. La decisione Scontro istituzionale " L'Esecutivo gialloverde M5S-Lega ritiene che la Regione Puglia abbia sconfinato nei propri spazi, concedendo troppa discrezionalità alla giunta regionale sulla scelta dei manager delle aziende sanitarie locali I riflessi Incarichi in bilico " I riflessi all'orizzonte in linea teorica, tutti direttori general nominati con la nuova Legge regionale, nel caso dovesse essere considerata incostituzionale, rischiano di lasciare il loro posto.