Chiude l' Asl dì Carrassi caos annunciato

Ma il dg Montanaro rassicura «Un trasferimento che migliora i servizi»

mercoledì 02 settembre 2015

La Gazzetta del Mezzogiorno

Riapre il grande poliambulatorio di via Caduti di via Fani a due passi dalla stazione reso inagibile da un allagamento nel 2009 Carrassi, chiusi gli ambulatori Esplode la protesta dei pazienti Uuffìcio Asl di via Federico Vecchio serviva anche Poggiofranco e Carbonara

FRANCESCO PETRUZZELLI "

Le rassicurazioni della Asl (come riferiamo in un articolo accanto) non bastano. Soprattutto all'indomani dei cartelli che da qualche giorno sono stati affissi sulle finestre e sulle porte di via Federico Vecchio con la comunicazione dell'imminente trasferimento delle prestazioni ambulatoriali nella sede di via Caduti di via Fani. Con la conseguente sospensione delle prenotazioni almeno sino al prossimo 10 settembre. Non si fermano le polemiche e gli appelli sul destino del distretto sanitario del quartiere Carrassi.

«Giù le mani dal distretto di via Federico Vecchio» ripetono da mesi i residenti ma anche i politici, da destra a sinistra. Il caso è approdato anche in consiglio comunale con una risoluzione urgente depositata all'ordine del giorno dal primo firmatario Silvestro Delle Foglie (Pd): «Non accettiamo che vengano trasferiti gli ambulatori a circa un chilometro di distanza. E penso soprattutto alle categorie più deboli come gli anziani che non possono aspettare i bus o fare tanta strada a piedi. Certo, la conferma del Cup e del centro servizi sono degli ottimi punti di partenza, ma non basta. Quella sede ha un bacino di utenza che va al di là di Poggiofranco, dove ci sino nuovi insediamenti urbanistici. E chiaramente i numeri di afflusso sono destinati a salire».

 Sostegno trasversale alla battaglia anche da parte di Forza Italia con il consigliere Fabio Romito: «Partiamo da un dato. Si tratta di un territorio di oltre 100 mila abitanti, di migliaia di studenti universitari iscritti alle facoltà di Medicina ed Economia e sul quale insistono due collegi Adisu con centinaia di residenti. Questi sono i numeri del II Municipio, che attualmente è privo di presidi sanitari e rimarrà scoperto anche dei più semplici ambulatori medici qualora la decisione della Asl di trasferire definitivamente quel presidio in centro dovesse diventare definitiva. Quello fra Carrassi Picone e Poggiofranco -aggiunge - è un territorio che nel corso degli anni ha già dovuto sopportare la chiusura delle guardie mediche di via Giulio Petroni e via Omodeo. Sono pronto a difendere con le unghie e con i denti il diritto alla salute dei cittadini. Che senso ha continuare a congestionare il Policlinico di utenza?». Anche nel II Municipio i consiglieri di tutti gli schieramenti sono saliti sulle barricate per difendere il presidio firmando un documento comune. «Parliamo di un bacino di utenza immenso - dice il consigliere municipale Gino Schirone (Realtà Italia) -.

Al di là della conferma del centro prelievi e del Cup, sono servizi che non bastano. Servono gli ambulatori in quel quartiere. Come potrà la sede di via Caduti di via Fani smaltire tutta l'utenza che si riverserà anche da altri quartieri come Murat, Madonnella e San Nicola? In questi giorni gli utenti arrivano in via Vecchio e restano disorientati quando apprendono della sospensione delle prestazioni ambulatoriali e delle agende di prenotazione».